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Tiroatrè: Franco Boggero e l’arte della canzone italiana tra jazz e poesia.
In un panorama culturale spesso dominato dalla velocità e dall’effimero, Tiroatrè, un trio italiano discreto ma luminoso guidato dal cantante genovese Franco Boggero, propone un progetto di rara profondità e straordinaria integrità. Questo nuovo album, pur essendo un lavoro collettivo, si presenta anche come una dichiarazione profondamente personale da parte di Boggero, un artista la cui voce porta con sé l’eco della letteratura, della storia e dell’esperienza vissuta. Già autore di tre album da solista pubblicati dallo stesso etichetta dal 1997, Boggero apre qui un nuovo capitolo, dedicato alla canzone d’autore, quella forma raffinata della canzone italiana colta, affrontata con una sensibilità jazzistica tanto senza tempo quanto vitale.
L’album presenta reinterpretazioni accuratamente selezionate di brani di autori italiani, sia celebri sia meno conosciuti. Paolo Conte, il più noto a livello internazionale, è naturalmente presente nel repertorio, ma vi si trovano anche composizioni originali firmate da Boggero e Cogorno, brani che si integrano con notevole naturalezza nel programma, dimostrando la profonda sintonia dei loro autori con questa tradizione letteraria e musicale.
L’Italia coltiva da sempre una tradizione unica di cantautorato, sospesa tra la poesia e la musica. Gianmaria Testa, scomparso nel 2016, resta una delle voci più toccanti di questa corrente. Franco Boggero si inserisce perfettamente in questa linea, con una gamma emotiva ampia e sempre precisa. In questo album, canta con molto più della sola voce: canta con il pensiero, con l’ironia, con il cuore. A tratti birichino, a tratti riflessivo, divertito o profondamente commosso, assapora ogni parola, dando vita a interpretazioni vissute, autentiche. Anche chi non parla italiano può cogliere l’intenzione, sentire la musicalità del testo, la sincerità dell’esecuzione. È questa la forza dell’album: superare la lingua per toccare l’universale.
Il percorso musicale di Franco Boggero non è fatto di ascesa rapida o di luci della ribalta. È piuttosto la storia di una vita nutrita dall’arte, costruita con pazienza e convinzione. Laureato in Lettere all’Università di Genova, specializzato in storia dell’arte medievale e moderna, dal 1981 lavora come storico dell’arte presso il Ministero italiano dei Beni Culturali. La musica, tuttavia, ha sempre accompagnato il suo cammino: già nel 1960 entra a far parte di un piccolo gruppo beat, The Pixilated Cooks. Alla fine degli anni ’70 registra un album con l’amico di liceo Antonio Bottero, che però non vedrà mai la luce per dissapori con la produzione. Questa delusione non frena la sua passione: inizia a comporre da solo e si esibisce occasionalmente dal vivo.
È intorno al 1990 che la sua tenacia viene finalmente premiata. Un incontro con Giorgio Conte, fratello di Paolo Conte e cantautore di valore, segna una svolta: è lui a incoraggiarlo a depositare i propri brani alla SIAE e a strutturare in modo più sistematico la sua attività artistica. Nel 1997, Boggero entra in contatto con il gruppo D’s Band di Taggia. Insieme organizzano un concerto molto apprezzato al club La Madeleine di Genova. Lì conosce il pianista (e medico) Marco Spiccio e il fotografo-cantautore Augusto Forin. I tre fondano il progetto Operazione Arcivernice, un collettivo tanto artistico quanto impegnato civilmente.
Il 4 aprile 1998, Operazione Arcivernice e D’s Band si esibiscono al Teatro del Casinò di Sanremo in un concerto a sostegno del Progetto Chernobyl di Legambiente. Nell’estate del 1999, il collettivo forma una vera e propria band e organizza una serie di concerti co-finanziati dalla Regione Liguria nell’ambito dell’iniziativa Insieme in Liguria. Il 18 gennaio 2000, il trio Boggero–Spiccio–Forin partecipa al Concerto per un amico poeta, Piero Ciampi, all’auditorium di San Vito al Tagliamento, al fianco di artisti del calibro di Nada e Pino Pavone.
Franco Boggero non cerca né la celebrità né i riflettori. Ciò che conta per lui è il riconoscimento sereno di un percorso irreprensibile, una carriera fedele all’amore per i testi, per i suoni, per la bellezza discreta. Questo nuovo album, pur nel segno del trio, si aggiunge con grazia all’edificio che costruisce pazientemente, disco dopo disco, per la gioia di chi ha la fortuna di assistere ai suoi concerti.
Se per voi l’arte non è solo un’idea astratta ma un impegno condiviso, tra artista, spettatore e ascoltatore, allora questo album è per voi. Parla non solo di musica, ma anche di rispetto, di poesia, e di una certa visione del mondo.
Thierry De Clemensat
Member at Jazz Journalists Association
USA correspondent for Paris-Move and ABS magazine
Editor in chief – Bayou Blue Radio, Bayou Blue News
PARIS-MOVE, June 5th 2025
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Musicians :
Franco Boggero (voce, piano)
Michele Cogorno (chitarra acustica)
Franco Piccolo (fisarmonica)
Ospiti: Ludovica Pesce (cori) nei brani n. 5/9; Vera Vittoria Rossa (cori) nei brani n. 5/7/9/11
Tracklist :
01) Una giornata al mare (Giorgio Conte)
02) Quasi un’abitudine (Franco Boggero)
03) Passaggio a livello (Enzo Jannacci)
04) Angelo (Giovanni Peirone)
05) Mario (F.Boggero)
06) Psicotango (Michele Cogorno)
07) Ma tu, ma tu (F.Boggero, M.Cogorno, Marco Spiccio)
08) Nottegiorno (Paolo Conte)
09) I colori del vento (M.Cogorno)
10) Bonhomme (F.Boggero, M.Spiccio)
11) Lampi del ’71 (F.Boggero, M.Cogorno, Gianni Priano)
12) Cosa sono le nuvole (Domenico Modugno, Pier Paolo Pasolini)
13) We Are Right in the Middle (F.Boggero, M.Cogorno, Franco Piccolo)
Registrato e missato da Alessandro Paolini presso il Bagoon Studio di Genova
Masterizzato da Bruno Cimenti
Produzione esecutiva di Primigenia Produzioni (2024)